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Affrontare la criminalità organizzata nel Retail e i furti: strategie per un retail più sicuro

settembre 25, 2023

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La crescente criminalità nel retail, sempre più violenta, è diventata una preoccupazione a livello mondiale. Mentre alcune regioni, come la maggior parte dell'APAC, sono riuscite a contrastare questo trend, quasi ovunque i retailer devono fare i conti con un aumento delle minacce alla sicurezza dei punti vendita.

Negli Stati Uniti la criminalità organizzata nel Retail (ORC) è aumentata vertiginosamente, introducendo un'altra forma di furto con cui i retailer devono confrontarsi. I casi in cui solitamente due o più persone, collegate a un'organizzazione più grande, rubano articoli in massa con l'intenzione di rivenderli, sono aumentati del 27% in appena un anno. Nel frattempo, la criminalità nel retail è aumentata in Australia e nel Regno Unito, che ha registrato un allarmante numero di 867 episodi di comportamenti offensivi o violenti nei confronti del personale di vendita al giorno.

Indipendentemente da dove si risieda, non riuscire a rispondere a queste nuove e crescenti minacce può danneggiare i profitti, la reputazione del brand e l'esperienza d'acquisto. Prendendo in considerazione le strategie che seguono, è possibile creare un ambiente retail sicuro e in sintonia con la realtà odierna.

Perché questo aumento?

Dalla pandemia e le sue conseguenza all'attuale contesto di alta inflazione, i fattori che hanno contribuito all'aumento globale dei furti sono molteplici.

L'adozione accelerata delle casse self, comode per la clientela - ma anche, purtroppo, per i ladri - unita a pene sempre più indulgenti per il taccheggio hanno ulteriormente aggravato la situazione.

"Opportunisti e bande della criminalità organizzata nel Retail continuano a compiere azioni disoneste perché sanno che non ci saranno ripercussioni", sostiene Mathew Meade, Account Executive di Sensormatic Solutions. "Sanno che non saranno perseguiti e il furto è semplicemente troppo redditizio. Di recente ho parlato con un importante retailer di abbigliamento sportivo che mi ha confidato di aver preso in considerazione la possibilità di trasformare alcuni dei suoi punti vendita in modo da dover ordinare da una vetrina 'come in panetteria', piuttosto che lasciare curiosare normalmente i clienti. Ciò dimostra quanto è peggiorata la situazione in alcuni settori".

Soluzioni per un retail più sicuro

Quali sono quindi le soluzioni che i retailer dovrebbero considerare per proteggere i loro ambienti di vendita senza compromettere l'esperienza d'acquisto? "Si comincia riassumendo il controllo", afferma Dustin Ares, General Manager, Video Analytics, AI ,& Incubation di Sensormatic Solutions.

"In un primo momento, per cercare di migliorare l'esperienza d'acquisto e poi per reagire alla carenza di manodopera, i retailer hanno allentato molti dei controlli che dissuadevano i criminali dal derubarli. Ora devono riassumere o recuperare alcuni di questi controlli".

Per i retailer, tuttavia, non si tratta solo di riprendere in mano le redini degli ambienti di acquisto, ma di segnalare alla clientela ben intenzionata che lo stanno facendo e che stanno adottando tutte le misure disponibili per combattere i malintenzionati. È più facile a dirsi che a farsi.

Molte delle misure che scoraggiano i criminali, scoraggiano anche i clienti benintenzionati, ma non allo stesso modo. Mettere più prodotti dietro un vetro può ridurre il taccheggio, ma può anche scoraggiare gli acquisti in generale. Se si aggiungono troppi elementi di disturbo, i clienti potrebbero iniziare a cercare altrove un'esperienza d'acquisto più semplice.

Riassumere il controllo

Per riassumere il controllo si inizia aumentando le soluzioni deterrenti visibili al pubblico. Questo potrebbe avvenire, ad esempio, attraverso l'installazione di un maggior numero di monitor visibili al pubblico. Installare in corrispondenza degli ingressi, delle casse self e nelle aree di vendita ad alto rischio non solo delle telecamere, ma anche una forma di feedback ad alta definizione dei feed live, trasmette sia ai clienti che ai taccheggiatori un messaggio inequivocabile: la sicurezza va presa sul serio.

I monitor sono importanti, ma sono solo una prima linea di difesa. Tuttavia, nel momento in cui i retailer iniziano a "proteggere ulteriormente l'obiettivo" cercano uno scomodo compromesso tra sicurezza e vendite.

"I retailer sono abituati a farlo alla vecchia maniera, mettendo gli articoli sotto chiave, ma questo riduce le vendite e influisce sull'esperienza d'acquisto", sostiene Meade. "Ma esiste un metodo più intelligente e conveniente per i clienti e i profitti che prevede l'utilizzo di strumenti come etichette rigide, safers e ragni antitaccheggio ed etichette adesive insieme a un sistema antitaccheggio (EAS) di sorveglianza elettronica degli articoli completamente connesso. Tutto questo rimane un deterrente contro i furti che non danneggia l'esperienza d'acquisto e può anche fornire dati preziosi sulle differenze inventariali".

Rifornire gli scaffali con prodotti protetti alla fonte può contribuire a garantire che la merce venga sempre etichettata, indipendentemente dai livelli di staff vendita disponibile. Con l'etichettatura in sede di produzione, il personale di vendita spesso oberato di lavoro avrà un compito in meno di cui occuparsi. Con l'attuale carenza di personale nel settore retail, questo può essere un enorme vantaggio per i datori di lavoro che possono sfruttare lo staff nel punto vendita per una maggiore sorveglianza.

Un sistema antitaccheggio connesso come base sicura

La presenza di un sistema antitaccheggio costituisce una solida base per un programma di Loss Prevention, ma non si deve fermare a questo.

Un sistema antitaccheggio connesso può sfruttare la piattaforma analitica Shrink Management as a Service (SMaaS) per segnalare dove e quando gli articoli vengono rubati e trasformare queste informazioni in dati da utilizzare per prevenire le differenze inventariali. SMaaS può aiutare a collegare i dati e a generare insights per identificare modelli di perdita, scoprire possibili attività della criminalità organizzata nel Retail e persino prevedere futuri obiettivi di furto. Infatti, è in grado di generare insights sui luoghi in cui è probabile che si verifichino attività della criminalità organizzata nel Retail nei sette giorni successivi, in modo da poter mettere in atto un piano preventivo.

Per comprendere meglio gli eventi legati alle differenze inventariali, la tecnologia RFID può fornire la visibilità delle differenze inventariali necessaria per ottenere insights più efficaci. Tag ed etichette adesive con codifica RFID consentono di raccogliere dettagli a livello di articolo su cosa manca e quando si è verificata la perdita e possono anche identificare eventi di perdita in massa, in cui vengono rubati più articoli contemporaneamente, di solito indicativi di attività della criminalità organizzata nel Retail. Questi nuovi dati possono essere sfruttati per creare archivi di prove e integrati con i video acquisiti, in modo che i retailer possano assistere le forze dell'ordine nella ricerca e nel perseguimento di questi criminali.

Migliorare il programma di Loss Prevention con la Computer Vision

Combattere l'aumento dei furti nel retail, e in particolare della criminalità organizzata nel retail, richiede una risposta altrettanto organizzata. Un sistema antitaccheggio connesso può già scoraggiare i furti e fornire potenti analisi preventive dopo un evento di perdita ma è possibile aumentarne l'efficacia con la Computer Vision.

Attingendo ai filmati in tempo reale dell'infrastruttura di telecamere esistente, la Computer Vision - che opera su un piccolo dispositivo periferico - utilizza le più recenti tecnologie di Intelligenza Artificiale e di Machine Learning per rilevare e fornire notifiche in tempo reale sui comportamenti di acquisto sospetti mentre si verificano. L'attivazione di una parte importante, ma tradizionalmente passiva, dell'infrastruttura di sicurezza offre una copertura di vasta portata e sempre attiva, pressoché imbattibile.

La Computer Vision Analytics è stata sviluppata per rispondere a specifici casi d'uso nel settore retail e può essere utilizzata per monitorare la presenza di attività criminali, aiutando i retailer ad assumere una posizione più difensiva contro la criminalità e i furti. La Computer Vision Analytics può ad esempio segnalare un veicolo che si trova in un'area non autorizzata, avvisare dell'ingresso improvviso di un gruppo numeroso e persino rilevare quando è in corso uno svuotamento degli scaffali. Si tratta di un modo relativamente semplice per sfruttare l'infrastruttura di telecamere esistente e ottenere accesso a una nuova fonte di insights su differenze inventariali e comportamenti criminali.

"Per creare il tipo di connessioni che possono portare a una Loss Prevention basata sull'intelligence sono necessari degli investimenti", osserva Ares. "Ma potrebbe essere un investimento inferiore a quello che i retailer si aspettano. Molte soluzioni di Computer Vision, ad esempio, possono lavorare insieme all'infrastruttura di telecamere esistente e richiedono un solo dispositivo hardware. Si tratta di una spesa e di un'implementazione gestibili, in grado di offrire quasi immediatamente insights utili".

Creare attrito e proteggere la merce

Nonostante l'analisi, l'Intelligenza Artificiale e avanzate protezioni antitaccheggio rappresentino il futuro della Loss Prevention, anche i metodi tradizionali funzionano ancora. In particolare, assicurarsi che i potenziali taccheggiatori sappiano di essere osservati e che la merce sia fisicamente protetta. Tecnologie come monitor visibili al pubblico, installati in aree ad alto rischio, come le casse self e vicino agli ingressi dei camerini, possono comunicare alle bande della criminalità organizzata nel Retail e a ladri opportunisti che le loro azioni sono riprese dalle telecamere.

Allo stesso modo, soluzioni di protezione della merce come safers, ragni antitaccheggio, etichette rigide ed etichette adesive creano una barriera tra i ladri e i prodotti che potrebbero altrimenti essere rubati. Se da un lato questo viene percepito come una sorta di barriera anche dalla clientela benintenzionata, dall'altro comunica che la sicurezza viene presa sul serio, cosa che probabilmente verrà notata e apprezzata dalle persone oneste.

Conclusioni

L'aumento di episodi di violenza e del fenomeno della criminalità organizzata nel Retail hanno messo in difficoltà i retailer, ma è ora di riprendere il controllo.

Creare un ambiente retail sicuro è fondamentale per garantire la sicurezza del punto vendita e del personale, ma la mancata realizzazione di questo obiettivo può anche danneggiare i profitti e la reputazione del brand. "Proteggendo meglio l'obiettivo" e creando attrito per i malintenzionati, sfruttando i dati provenienti da soluzioni come SMaaS e Computer Vision Analytics per individuare i trend ed essere più proattivi, e utilizzando le riprese video e i dati sulle perdite a livello di articolo tramite RFID per aiutare le forze dell'ordine a ricostruire i fatti in modo più efficace, è possibile creare un ambiente retail in cui la clientela può contare non solo sulla prevenzione dei furti, ma anche sulla propria sicurezza.

Per approfondire il tema dell'aumento dei taccheggi e della criminalità organizzata nel Retail in tutto il mondo, insieme alle strategie su come allineare il tuo programma di Loss Prevention per rispondere alla situazione, leggi il nostro ultimo white paper, "Retail sicuro nel nuovo mondo".

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